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12/06/2013 - OGGI CONFCONSUMATORI SI È COSTITUITA PARTE CIVILE NEL PROCESSO SULLA COMPRAVENDITA DEL DERBY BARI - LECCE.

Questa mattina Confconsumatori ha depositato atto di costituzione di parte civile. Gli avvocati Dario Barnaba e Roberto Loizzo, oltre a sostenere l'impianto accusatorio della Procura, hanno chiesto di condannare gli imputati al risarcimento del danno morale per la lesione dell’interesse collettivo alla correttezza nello svolgimento delle manifestazioni sportive. Nell’atto si è formalmente stabilito che tutte le somme richieste (euro 50.000) ed eventualmente ottenute, siano interamente devolute in favore del Centro Salesiani Redentore di Bari per le spese degli impianti sportivi dell’oratorio.

Secondo i legali di Confconsumatori, tutti gli abbonati alla stagione sportiva 2010/2011 hanno diritto al risarcimento dei danni patrimoniali e morali, poichè sono stati privati del diritto di assistere ad eventi sportivi regolari, diritto espressamente tutelato dall’art.1 della Legge n.401/1989.Per Antonio Pinto, presidente regionale dell'Associazione: "Una partita di calcio non è un film al cinema. Chi assiste ad un evento sportivo non paga per avere un copione già scritto, con attori che recitano battute decise da altri. Con i nostri atti intendiamo affermare in termini giuridici questo principio, insieme a quello che coloro che risulteranno aver tradito i diritti degli spettatori, meritano una punizione anche economica che sia di ammonimento e deterrente per i prossimi campionati."

Chiunque possa dimostrare di essere stato abbonato delle partite del Bari durante la stagione 2010/2011, allo stadio o ad una pay tv, e voglia costituirsi parte civile, potrà farlo semplicemente iscrivendosi all'Associazione e firmando l'atto dinanzi ad un avvocato, senza costi legali che saranno a carico della Confconsumatori in caso di esito negativo del giudizio, e degli indagati in caso di esito positivo. La costituzione sará possibile solo entro l'udienza del 19 giugno (giorno di svolgimento dell'udienza preliminare) termine dopo il quale sarà precluso agire in sede penale.Per informazioni, rivolgersi all'indirizzo e-mail confconsumatoripuglia@yahoo.it, dariobarnaba@studiolegaleomnia.it, oppure al tel. 0805217088.

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04/06/2013 - CONFCONSUMATORI: “IMPUGNEREMO LE CARTELLE AQP PER LE FATTURAZIONI PRESUNTE SUI CONTATORI VECCHI.”

Dopo l’aumento della tariffa del 5%, in arrivo un secondo tentativo di stangata sui pugliesi da parte dell’Acquedotto Pugliese. A seguito di una iniziativa di sostituzione di contatori, che ha riguardato finora circa 300mila pugliesi, l’Acquedotto sta inviando in questi giorni diffide agli utenti pugliesi con cui chiede gli arretrati relativi agli ultimi 5 anni. Secondo l’AQP vi sarebbe stato un presunto malfunzionamento che avrebbe, a loro dire, riguardato l’1-2% dei contatori sostituiti, dunque all’incirca 6mila utenze, e tanto sarebbe evidenziato dal sistema informatico di fatturazione attraverso il confronto tra «prima» e «dopo». Se i consumi registrati dopo la sostituzione del contatore sono molto più alti di quelli rilevati con il vecchio, il cittadino riceve una richiesta di conguaglio relativa agli ultimi 5 anni. L’avv. Antonio Pinto, Presidente di Confconsumatori Puglia, sottolinea che “l’Acquedotto invece di studiare forme serie per la restituzione di quanto dovuto ai cittadini per la sentenza della Corte costituzionale, invia diffide che, oltre ad essere inopportune politicamente in questo momento storico, sono anche illegittime giuridicamente. Infatti, l’Acquedotto non può pensare di far valere una semplice presunzione per fondare un credito basato – a loro stesso dire – su un errore ed una negligenza dell’Ente; senza considerare, inoltre, le prescrizioni ormai maturate, nonché il diritto degli utenti di fare affidamento sulle risultanze delle bollette così come inviate e quietanzate dall’Ente. Pertanto, se l’AQP non cessa queste azioni di recupero, saremo costretti ad assistere i cittadini presso tutte le nostre sedi e ad iniziare una serie di azioni collettive per chiedere ai Giudici di dichiarare illegittime e inefficaci queste bollette.“

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03/06/2013 - CONFCONSUMATORI: LA “SERRATA” DEI LABORATORI DI ANALISI DAL 10 GIUGNO E’ CONTRO I CITTADINI PUGLIESI. LA REGIONE CONVOCHI ANCHE LA CRCU PER TROVARE UNA SOLUZIONE

I laboratori di analisi privati, convenzionati con la Regione Puglia, hanno comunicato che dal prossimo 10 giugno faranno partire una sorta di “serrata” e forniranno il servizio solo ai paganti, mentre non si occuperanno degli altri pazienti che rientrano nelle liste del Servizio sanitario nazionale. Confconsumatori Puglia prende atto che vi sono due esigenze contrapposte: da un lato la Regione che deve procedere ad un taglio alla spesa sanitaria, voluto anche dal Decreto Balduzzi, dall’altro i laboratori di analisi che non intendono subire una decurtazione delle tariffe così pesante (40 - 45%). Tuttavia, è chiaro che questo conflitto non può andare a scapito esclusivo dei cittadini pugliesi che vedranno allungare enormemente i tempi delle liste di attesa, oppure saranno costretti a pagare per ottenere prestazioni che invece sono gratuite, in quanto coperte dal Servizio Sanitario Nazionale. L’avv. Antonio Pinto, Presidente di Confconsumatori, chiede che “i laboratori di analisi intraprendano iniziative di protesta legittime e diverse dalla interruzione dei servizi non a pagamento. La convenzione con il SSN è un contratto da cui si può recedere ma che non può essere arbitrariamente interrotto a danno dei cittadini. La Regione, dal canto suo, deve garantire il rispetto delle convenzioni esistenti oppure sanzionare chi non le rispetta. Si chiede infine che l’Assessore alla Sanità Dr.ssa Elena Gentile, convochi anche la Consulta Regionale dei Consumatori per contribuire a individuare soluzioni che non penalizzino i pazienti pugliesi. Si preannuncia, che laddove le due parti contendenti decidano di proseguire sulle loro rispettive strade, le associazioni dei consumatori pugliesi attiveranno iniziative contro entrambi i soggetti per far valere l’illegittimità di atti e condotte, nonché azioni di risarcimento dei danni”.

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17/04/2013 - OGGI IL TRIBUNALE DI GROSSETO HA AMMESSO LA CONFCONSUMATORI PARTE CIVILE NEL PROCESSO PENALE COSTA CONCORDIA.

Il Tribunale di Grosseto ha ammesso la Confconsumatori come parte civile nel processo Costa Concordia. L’avv Marco Festelli, che ha rappresentato in giudizio l’associazione, esprime soddisfazione per il riconoscimento di Confconsumatori come «parte civile e direttamente danneggiata dai fatti» per cui vi è processo. «Nell’ordinanza – spiega Festelli - é stata riconosciuta la figura del turista passeggero della Concordia nell’alveo della figura del consumatore e conseguentemente è stato riconosciuto che non solo i consumatori direttamente danneggiati, i passeggeri della Costa Concordia, hanno subito un danno, ma anche le Associazioni dei consumatori, come Confconsumatori, che si propongono come scopo esclusivo la tutela del consumatore e hanno operato con azioni concrete per l’assistenza dei turisti nel caso Costa». Confconsumatori ha già anticipato la richiesta di chiamare immediatamente Costa Crociere come responsabile civile, tenuta quindi al risarcimento dei danni subiti da tutti i danneggiati, in solido con gli imputati. «I conti con la giustizia – ha affermato Festelli - non dovranno finire soltanto con condanne di natura penale ma anche con risarcimenti esemplari a fronte di danni di particolare importanza per i malcapitati passeggeri».

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12/04/2013 - ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI E CONSOB: TRE PROGETTI PER I PICCOLI RISPARMIATORI.

Tre progetti concreti a favore dei piccoli risparmiatori sono stati presentati ed illustrati dal Presidente della Consob Giuseppe Vegas ai rappresentanti delle Associazioni dei consumatori nazionali (fra i quali l’avv. Antonio Pinto di Confconsumatori), nel corso del primo incontro di avvio di un Tavolo di lavoro permanente, appositamente costituito. Le aree d’interesse in cui Consob intende sviluppare la propria collaborazione con le Associazioni dei consumatori sono: una "Carta degli investitori" che costituisca un punto di riferimento per i piccoli risparmiatori in materia di educazione finanziaria, di rapporti con gli intermediari e con l’autorità di vigilanza; la valorizzazione di un più efficace sistema di risoluzione stragiudiziale delle controversie con gli intermediari, tramite lo studio di una nuova possibile configurazione legale della Camera di conciliazione e arbitrato; la rivisitazione delle modalità di trattazione degli esposti dei risparmiatori, facendo leva sulle sinergie tra autorità di vigilanza e associazioni. L’obiettivo è di contribuire ad innalzare le “difese immunitarie” del sistema finanziario nazionale, nonché rafforzare la propria capacità di cogliere i segnali provenienti dall’esterno e di agire prontamente al loro manifestarsi. I tre progetti su cui si è iniziato a lavorare nel corso dell’incontro dell’11 aprile, sono accessibili sul sito della Consob (www.consob.it).

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09/03/2013 - CONFCONSUMATORI FA ANNULLARE CARTELLA ESATTORIALE DI 5.800 EURO DEL 1993 NOTIFICATA A PENSIONATA SETTANTUNENNE.

A distanza di 19 anni era arrivata una richiesta di pagamento di circa 5.800 euro per tributi riferiti al 1993: Confconsumatori ha ottenuto l’annullamento. Nel giugno del 2012 una pensionata settantunenne aveva ricevuto da Serit S.p.A. un’intimazione di pagamento di 5.759,61 €, relativa a somme iscritte a ruolo a titolo di IRPEF e SSN, oltre a interessi e sanzioni, per l’anno 1993. «Questa pronuncia - ha commentato l’avvocato Nuccia Lisi, responsabile di Confconsumatori Bitonto - rappresenta uno dei successi della nostra associazione in materia tributaria». «La sentenza della Commissione Tributaria dimostra come anche il piccolo contribuente, sempre più spesso vessato dalle società di riscossione, possa ottenere la tutela dei propri diritti, e che non si può essere debitori a vita, neppure quando il creditore è un Ente pubblico». A distanza di quasi 20 anni, dunque, l’Agente della Riscossione ha preteso di riscuotere delle somme, nel frattempo incrementate a dismisura: solo gli interessi di mora maturati al giugno 2012 erano pari a 2.607,65 €. Gli Avvocati di Confconsumatori hanno presentato tempestiva impugnazione dinanzi alla competente Commissione Tributaria, ottenendo l’annullamento totale dell’atto, dal momento che, come hanno espressamente chiarito i giudici nella sentenza: «nel caso di specie, sia che si opti per la prescrizione quinquennale che per quella decennale, la intimazione di pagamento è stata notificata oltre il decennio ed a maggior ragione oltre il quinquennio». A nulla, dunque, è valsa la difesa dell’Agente della Riscossione che, nel corso del giudizio, ha dichiarato, ma non provato, di aver provveduto nel 2003 alla notifica di un’ulteriore intimazione di pagamento avente ad oggetto le suddette somme.

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02/04/2013 - TUTELA DEL RISPARMIO: ISTITUITO TAVOLO TECNICO FRA LA CONSOB E LA CONSULTA NAZIONALE DEI CONSUMATORI.

Si terrà l'11 aprile a Roma il primo incontro del tavolo tecnico istituito fra la Commissione Nazionale per le Societá e la Borsa e la Consulta Nazionale dei Consumatori. Il tavolo nasce come organo permanente che, dopo i continui scandali finanziari a danno dei risparmiatori, lavorerà essenzialmente su tre temi: creazione di una Camera di conciliazione, formata da esperti, a cui si possano rivolgere i cittadini che abbiano subito danni da parte di operatori finanziari; definizione di proposte di regole di tutela, riguardanti sia i controlli che i codici di condotta degli operatori finanziari; realizzazione di progetti di educazione finanziaria rivolti ai cittadini, con particolare attenzione alle scuole. L’avv. Antonio Pinto è stato designato quale componente del tavolo tecnico in rappresentanza della Consulta Nazionale dei Consumatori e Utenti.

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26/03/2013 - SPINGEVANO I PAZIENTI A SCEGLIERE IL REGIME A PAGAMENTO PER GLI INTERVENTI CHIRURGICI: CONFCONSUMATORI AMMESSA NEL PROCESSO PENALE.

Il Tribunale di Ragusa, con ordinanza resa all’udienza odierna, ha ammesso la costituzione di parte civile di Confconsumatori nel procedimento penale relativo a fatti di malasanità verificatesi nella città iblea. In particolare, il Tribunale ha così motivato il proprio provvedimento: «data la vasta latitudine degli interessi perseguiti e tutelati dalla Confconsumatori (cfr artt. 2, 3, lett. F dello statuto), estesi anche alla tutela della salute delle persone nei rapporti con le strutture pubbliche e private e con le aziende produttrici e distributrici di prodotti e servizi connessi alla salute delle persone, deve ammettersi la legittimazione di detta associazione a costituirsi parte civile in quanto tutti i reati contestati agli imputati astrattamente comportano lesioni, dirette ed immediate, degli interessi protetti da detta associazione dei consumatori». Il procedimento penale si era instaurato in seguito alle indagini nei confronti del Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale dell’Ospedale di Ragusa, e di altri medici e professionisti. Tra i fatti contestati e per cui si procede c’è, ad esempio, quello di avere spinto, abusando della propria qualità di pubblico ufficiale, i pazienti a scegliere, per l’esecuzione di un intervento chirurgico, il regime a pagamento di ALPI (Attività Libero Professionale Intramoenia). «Si tratta di un importante provvedimento con il quale viene ulteriormente riconosciuto il diritto di Confconsumatori ad essere parte nei procedimenti penali, ampliandone il raggio d’intervento» commenta Mara Colla, Presidente nazionale di Confconsumatori.

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21/03/2013 - CONFCONSUMATORI VINCE CAUSA CONTRO BANCA PER I BOND ARGENTINI

Ancora una vittoria di Confconsumatori a tutela di una risparmiatrice che nel marzo 2001 aveva acquistato obbligazioni argentine: la Banca non poteva limitarsi ad accennare genericamente al proprio conflitto d’interessi nel momento dell’acquisto. Il Tribunale di Parma con sentenza n.23 del 10.01.2013 ha condannato la Banca venditrice dei titoli al risarcimento dei danni, pari a 22.483,89 €, patiti dall’investitrice per l’acquisto dei bond argentini, oltre alla rifusione delle spese legali. Il Giudice di Parma ha, più in particolare, ravvisato l’inadempimento dell’Istituto di credito nel fatto che, sebbene nell’ordine d’acquisto fosse specificato che l’operazione veniva proposta dalla banca in conflitto d’interessi, non era stato specificato in cosa mai consistesse questo conflitto. «La particolarità del caso – commenta l’avvocato Laura Maria Pia Tota, legale di Confconsumatori – sta nel fatto che per il Tribunale non sono sufficienti generici chiarimenti perché possano considerarsi adempiuti gli obblighi d’informazione posti a carico degli istituti di credito dall’art. 29 Reg. Consob n. 11522/98. È invece indispensabile che al risparmiatore vengano specificate tutte le ragioni per le quali l’operazione finanziaria può considerarsi pericolosa o comunque non adeguata».

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15/03/2013 – FURTO ON LINE SU CARTE DI CREDITO O CONTI CORRENTI: PROVARE LA COLPA SPETTA ALLA BANCA.

Sulle operazioni online non autorizzate, l’Arbitro Bancario Finanziario, con pronuncia n.301/2013 ha dato ragione al risparmiatore  ed ha stabilito che sul prestatore dei servizi bancari gravano obblighi di condotta rigorosi, che prevengano frodi e ogni uso illecito dei dati comunicati dai clienti. Il principio applicato dall’ABF, con questa ma anche con altre decisioni precedenti conformi, è che spetta alla banca provare che il cliente è incorso in una negligenza grave (quale ad esempio aver fornito i propri dati a terzi male intenzionati). Se l’intermediario non può provare che il furto dei dati è avvenuto a causa di una condotta gravemente colposa del cliente, allora prevale la dichiarazione di quest’ultimo che nega di aver autorizzato l’operazione.

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