Dopo l’aumento della tariffa del 5%, in arrivo un secondo tentativo di stangata sui pugliesi da parte dell’Acquedotto Pugliese. A seguito di una iniziativa di sostituzione di contatori, che ha riguardato finora circa 300mila pugliesi, l’Acquedotto sta inviando in questi giorni diffide agli utenti pugliesi con cui chiede gli arretrati relativi agli ultimi 5 anni. Secondo l’AQP vi sarebbe stato un presunto malfunzionamento che avrebbe, a loro dire, riguardato l’1-2% dei contatori sostituiti, dunque all’incirca 6mila utenze, e tanto sarebbe evidenziato dal sistema informatico di fatturazione attraverso il confronto tra «prima» e «dopo». Se i consumi registrati dopo la sostituzione del contatore sono molto più alti di quelli rilevati con il vecchio, il cittadino riceve una richiesta di conguaglio relativa agli ultimi 5 anni. L’avv. Antonio Pinto, Presidente di Confconsumatori Puglia, sottolinea che “l’Acquedotto invece di studiare forme serie per la restituzione di quanto dovuto ai cittadini per la sentenza della Corte costituzionale, invia diffide che, oltre ad essere inopportune politicamente in questo momento storico, sono anche illegittime giuridicamente. Infatti, l’Acquedotto non può pensare di far valere una semplice presunzione per fondare un credito basato – a loro stesso dire – su un errore ed una negligenza dell’Ente; senza considerare, inoltre, le prescrizioni ormai maturate, nonché il diritto degli utenti di fare affidamento sulle risultanze delle bollette così come inviate e quietanzate dall’Ente. Pertanto, se l’AQP non cessa queste azioni di recupero, saremo costretti ad assistere i cittadini presso tutte le nostre sedi e ad iniziare una serie di azioni collettive per chiedere ai Giudici di dichiarare illegittime e inefficaci queste bollette.“
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