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Monte Paschi: le istruzioni per i piccoli risparmiatori

Confconsumatori attiva la tutela dei piccoli risparmiatori coinvolti nella perdita di valore delle azioni MPS: ecco le istruzioni degli esperti

Ecco tutte le istruzioni per i piccoli risparmiatori dagli esperti di Confconsumatori.

 COSA PUOI FARE:

Se sei un azionista di titoli Monte dei Paschi, per ottenere il rimborso e/o il risarcimento dei danni ci sono tre strade percorribili, rivolgendosi al Giudice penale o civile:

A) Occorre provare che la perdita del valore delle azioni dal momento dell’acquisto sino ad oggi è dovuta alle condotte illegittime ed alle negligenze di una serie di soggetti che hanno commesso i fatti o che non hanno impedito che questi accadessero, omettendo i controlli previsti dalla legge. In questo modo sarà possibile chiedere il risarcimento del danno subito (ossia la perdita del valore delle azioni).

B) Provando che hai comprato i titoli dopo l’acquisizione di Banca Antonveneta e sulla base di informazioni errate date al mercato (ad es. bilanci falsi e false comunicazioni sociali);  sarà possibile chiedere l’invalidità dei contratti di acquisto ed ottenere così il valore pari alla sorte capitale investita.

C) In ogni caso, poi, se la Tua Banca non ti ha fatto firmare il contratto quadro o ci sono altri vizi formali nel tuo acquisto dei titoli, potrai chiedere la nullità dei contratti e la restituzione delle somme investite.

Se sei un obbligazionista di titoli Monte dei Paschi, nessun danno è subito ad oggi, perché comunque la Banca è in grado di pagare regolarmente i suoi creditori. In conseguenza non si sono verificati (e non sono ad oggi previsti) problemi sui rimborsi sia delle cedole, sia dei titoli.

COSA PUO’ FARE L’ASSOCIAZIONE PER TE:

Confconsumatori ti aiuta a rivolgerti al Giudice penale facendo valere le tue ragioni, presentando un esposto penale/querela che riguardi il tuo caso specifico con cui chiedere il risarcimento dei danni, previa verifica di reati eventualmente commessi dalla Banca o da altri soggetti. Questo servirà a due cose:

-  in via generale, a supportare e confermare l’azione dei Pubblici Ministeri;

-  in via personale a richiedere il risarcimento dei danni da te subiti in qualità di parte civile, con apposito atto che potremo depositare solo se e dopo che i Pubblici Ministeri avranno formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio degli imputati.

In alcune ipotesi, sarà anche possibile instaurare un giudizio civile contro la Banca che ti ha venduto i titoli MPS e anche in questo caso Confconsumatori ti aiuta a rivolgerti al Giudice civile.

Confconsumatori è in grado sia di darti un consiglio riguardo la tua posizione specifica, sia di assisterti, perché i suoi legali sono ormai divenuti esperti degli specifici temi giuridici legati ai prodotti finanziari.

QUANTO TI COSTA

Come primo passo Confconsumatori chiede esclusivamente la quota di iscrizione di 40 euro da versare all’Iban IT66T0623012700000080583841 oppure sul conto corrente postale c/c 14680433 indicando nella causale “quota associativa – azionista MPS”.

Dovrai compilare e inviare il modulo informativo relativo all’acquisto di azioni MPS, con una fotocopia dei documenti ivi richiesti, e il modulo d’iscrizione alla Confconsumatori. Questo consentirà ai legali di verificare cosa si può fare per la tua situazione specifica, dopodiché sarai contattato per ricevere tutte le indicazioni che riguardano la tua posizione.

Dovrai inviare il tutto presso la sede nazionale di Confconsumatori, a Parma, via e-mail segreteria@confconsumatori.it o tramite posta tradizionale alla sede nazionale di Confconsumatori, in via Mazzini 43, 43121 Parma.

In alternativa puoi rivolgerti, sia per l’iscrizione che per la consegna dei documenti, alla sede a Te più vicina che provvederà a comunicare tutto alla sede nazionale. Contatta la sede a te più vicina nella sezione "Dove siamo" in: www.confconsumatori.com/dovesiamo.asp

A questo punto se vorrai, liberamente e senza ovviamente nessun tipo di impegno, valutare se ti è utile affidarti ai legali dell’Associazione per agire in via giudiziale contro i responsabili, ti sarà inviata una proposta di convenzione scritta dove, in maniera chiara e trasparente, ti sarà proposto il costo onnicomprensivo collegato all’eventuale assistenza giudiziale (che varierà in funzione dell’importo oggetto della domanda e dell’esito finale). A questo punto, potrai scegliere se avvalerti dei legali convenzionati e, in questo caso, dovrai firmare il mandato di incarico professionale.

Scarica dal sito www.confconsumatori.it i due moduli da compilare e inviare alla sede nazionale di Confconsumatori in via Mazzini 43 - 43121 PARMA o via e-mail a segreteria@confconsumatori.it

- modulo informativo relativo all’acquisto di azioni MPS (con allegati);

- modulo d’iscrizione alla Confconsumatori.

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02/02/2013 - CONFCONSUMATORI CHIEDE DI ISTITUIRE UNA PROCURA NAZIONALE CONTRO I REATI FINANZIARI

I recenti casi Mps, Saipem, Fondiaria/Sai si aggiungono al lungo elenco di risparmio tradito (Parmalat, bond argentini, Cirio e molti altri). I costi li pagano in massima parte gli ignari risparmiatori e i piccoli azionisti sulla cui pelle si scaricano i costi della finanza malata. Quasi tutti i casi sopra ricordati non sono solo frutto di assenza di regole ma di violazione (talvolta anche clamorosa) di regole e addirittura di norme penali già esistenti e chiarissime.

Il Presidente di Confconsumatori, Mara Colla ha indirizzato una lettera ai Candidati alla Presidenza del Consiglio chiedendo di “istituire con urgenza una Procura Nazionale per i reati finanziari, sia per evitare nuovi casi di massacro di piccoli risparmiatori, sia per tutelare la credibilità della Borsa”. Un Organo di questo tipo, che dovrebbe – secondo Confconsumatori – essere composto da Magistrati esperti nella trattazione di procedimenti inerenti tale materia, sarebbe in grado di colpire condotte e reati che richiedono, per essere perseguiti, una forte specializzazione; rappresenterebbe una garanzia di tutela dei piccoli risparmiatori e un forte deterrente per chi violenta il diritto al risparmio tutelato dalla Costituzione nell’art. 47”.

Secondo l’avv. Antonio Pinto, componente del Consiglio Direttivo nazionale di Confconsumatori, la proposta ricalca il modello della Procura Nazionale Antimafia, istituita con la Legge n.8 del 1992, e mira a creare un organo della Procura generale presso la Corte di Cassazione con il compito di coordinare, in ambito nazionale, le indagini relative alle condotte illecite in materia di finanza che incidono sul pubblico risparmio. Seguendo esattamente quel modello, alla Procura Nazionale potrebbero affiancarsi le Direzioni Distrettuali per i reati finanziari, istituite presso le Procure della Repubblica dei Tribunali dei capoluoghi di distretto di Corte d'appello.

Secondo l’idea dell’associazione di consumatori, la Procura Nazionale avrebbe poteri di coordinamento delle Procure distrettuali, di sorveglianza, controllo ed eventuale avocazione delle indagini condotte dalla Procura che dimostra grave inerzia o che non si è coordinata con le altre. Anche per le indagini, la Procura Nazionale e le Procure Distrettuali dovrebbero potersi avvalere di una struttura specializzata in reati di tal genere, creata sempre sul modello della DIA, con componenti delle Forze dell’Ordine aventi una formazione specifica in materia.

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29/01/2013 - SCANDALO MPS: E’ TEMPO DI DIMISSIONI.CONFCONSUMATORI CHIEDE LE DIMISSIONI DI QUEI COMPONENTI DEL CDA E DEGLI ORGANI DI VIGILANZA CHE ERANO PRESENTI ALL'EPOCA DEI FATTI OGGETTO D'INDAGINE E SIEDONO OGGI AGLI STESSI POSTI

Quello di Monte dei Paschi di Siena è l’ennesimo scandalo di finanza speculativa che finisce con il ripercuotersi sugli ignari piccoli azionisti e sulla collettività. La Confconsumatori chiede le immediate dimissioni limitatamente a quei componenti del CdA e degli organi di controllo che erano presenti all’epoca dei fatti oggetto d’indagine e che ancora oggi siedono agli stessi posti.

«Giusto non commissariare la Banca, ma serve un segnale concreto di credibilità che la Banca deve dare, indipendentemente dalle responsabilità penali, personali o dalle negligenze colpose che saranno accertate dalla Magistratura» dichiara Mara Colla, Presidente nazionale di Confconsumatori.«É nostra intenzione sia favorire un immediato recupero di credibilità dell’Istituto che deve assolutamente risollevarsi per il bene di tutti, sia collaborare per perseguire duramente i soggetti responsabili».

«Intendiamo presentare istanza di riconoscimento come parte civile nel processo penale. Stiamo anche lavorando a un modulo per la costituzione di parte offesa che metteremo a disposizione di tutti i risparmiatori coinvolti tramite il nostro sito e le nostre sedi sul territorio nazionale», afferma l’avv. Emilio Graziuso, Responsabile di Confconsumatori Brindisi e del direttivo nazionale di Confconsumatori.

Secondo l’avvocato Antonio Pinto del direttivo nazionale, la Confconsumatori si costituirà in sede penale e affiancherà i piccoli azionisti, chiedendo in particolare che i giudici verifichino l’ipotesi di truffa agli azionisti: «è un dato di fatto incontestabile che MPS nel gennaio 2008 ha comunicato le modalità di finanziamento dell’operazione di acquisizione di Antonveneta (c.d. operazione Fresh 2008) e un’azione del MPS in quel momento valeva 2,08 euro, mentre ieri il valore di un’azione ha chiuso a 0,26 euro! Il nesso di causalità tra il crollo del titolo detenuto da migliaia di piccoli risparmiatori e le operazioni ardite compiute in questi anni dal precedente board, saranno il cuore delle vicende penali e civili che ci vedranno impegnati».

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26/01/2013 - LA CASSAZIONE DISPONE IL CARCERE E RIFIUTA I DOMICILIARI PER CHI COMPIE TRUFFE SU EBAY

La Cassazione, con la sentenza del 25 gennaio 2013, ha deciso per la misura cautelare della custodia in carcere per chi, indagato per truffe on line, potrebbe ricommettere il reato se gli venisse accordata la più blanda misura degli arresti domiciliari. La Cassazione ha infatti respinto il ricorso di tre persone agli arresti per associazione a delinquere, in quanto si erano messi insieme per compiere una serie di truffe e insolvenze “attraverso la ripetuta pubblicazione di proposte di vendita sul sito internet “e-bay”.

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22/01/2013 - UNA BUONA NOTIZIA: I COMUNI DI BARI, LECCE E TARANTO SI AGGIUDICANO LA SELEZIONE PER I PROGETTI DEL PIANO CITTA'

A settembre scorso le amministrazioni comunali di tutta Italia hanno inviato al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ben 457 proposte di intervento edilizio e urbanistico sui propri territori, chiedendo di cofinanziare le risorse mancanti per l’avvio dei lavori.

Una apposita Cabina di Regia – comprendente esponenti dei diversi ministeri interessati, oltre che della Conferenza delle Regioni, dell’Anci, dell’Agenzia del Demanio e di Cassa Depositi e Prestiti – ha classificato, istruito e valutato tutte le proposte pervenute, scegliendone solo 28. I progetti che hanno superato la selezione potranno usufruire subito di un cofinanziamento nazionale di 318 milioni di euro che attiveranno nell’immediato progetti e lavori pari a 4,4 miliardi di euro complessivi, tra fondi pubblici e privati.

La selezione ha operato privilegiando le proposte capaci di generare un maggior volume di investimenti per interventi velocemente cantierabili.Queste le uniche città pugliesi i cui progetti hanno ricevuto il via libera dalla Cabina di Regia: Bari (area lungomare ovest e via Sparano, valore totale del progetto: 215,8 mln), finanziamento erogato subito dal Ministero per euro 8,2 milioni di euro.Lecce (settore ovest, valore totale del progetto: 134,9 mln), finanziamento erogato subito per euro 8,3 milioni di euro.Taranto: (quartiere Tamburi, valore totale del progetto: 68,9 mln), finanziamento erogato subito per 24 milioni di euro.

Per Confconsumatori la vittoria di tale gara da parte dei tre Comuni pugliesi è una buona notizia, in particolare perchè il Piano Cittá consentirá di ricevere fondi utili ad attivare subito i cantieri per realizzare opere di housing sociale e di infrastrutture che miglioreranno la qualitá della vita dei cittadini.

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21/01/2013 - LA CASSAZIONE IMPONE AGLI ISTITUTI FINANZIARI DI COMUNICARE AL CITTADINO I CONTENUTI DELLE BANCHE DATI CHE LO RIGUARDANO

Massima trasparenza nei contratti di credito al consumo e, più in generale, di finanziamento personale. Se esiste una «segnalazione negativa» – cioè la previsione di rischio di inadempimento – inoltrata da chi ha erogato o mediato il credito, l'interessato ha diritto di accesso agli atti e ai dati che lo riguardano pieno e tempestivo.Lo ha stabilito la Prima sezione civile della Cassazione (sentenza 349 /13, depositata il 9 gennaio), richiamando all'ordine tutti i gestori privati di banche dati: questi soggetti hanno l'obbligo di mostrare – e a richiesta stampare e consegnare – il dossier relativo al presunto insolvente.La materia è particolarmente sensibile, considerato che un "rating" negativo crea ostacoli non secondari per l'accesso al credito reddito.

Nel caso portato davanti ai Giudici, il ricorrente, venuto a conoscenza, grazie a una società specializzata, di una «segnalazione negativa» a suo carico risalente ad alcuni anni prima, aveva chiesto l'accesso alla banca dati della società di finanziamento, inviando un fax dettagliato, ma senza alcun esito.

La Corte di Cassazione ha affermato il diritto del cittadino all'accesso tempestivo e senza ostacoli alla propria posizione "custodita" negli archivi informatici della società di finanziamento: dinanzi a una sollecitazione «rivolta senza formalità» dall'interessato, la risposta deve arrivare massimo entro 15 giorni (termine pari a quello previsto per l'interpello del Garante). Questo perché, ricorda la Corte, il cittadino è «unico e vero dominus dei dati che lo riguardano», sia nei confronti dell'intermediario che li ha raccolti sia nei confronti di terzi.

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18/01/2013 - RICERCA DI CONFCONSUMATORI BRINDISI: AUMENTO DI SFRATTI PER MOROSITÀ NEL COMUNE DI BRINDISI DEL 57,50% DAL 2006 AL 2012

La Confconsumatori – Federazione Provinciale di Brindisi e l’Associazione Nazionale Dalla Parte del Consumatore stanno conducendo, a livello provinciale, una indagine dettagliata volta a far emergere quelle che sono in concreto le ricadute della crisi economica che stiamo attraversando.Accanto ai dati diramati nei giorni scorsi relativi ad un aumento del 33% dal 2006 al 2012 dei pignoramenti immobiliari nella Provincia di Brindisi, il coordinamento Confconsumatori – Dalla Parte del Consumatore lancia oggi un nuovo allarme.

Dalla ricerca condotta dalla Associazione, infatti, è emerso un aumento del 57,50% delle procedure di sfratto per morosità promosse nel 2012 rispetto al 2006 nel solo Comune di Brindisi.Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2012 sono, infatti, state promosse 159 cause volte ad ottenere il rilascio di immobili a scopo abitativo per il mancato pagamento del canone di locazione rispetto a 101 azioni giudiziarie promosse nel 2006.

“Oggi, ormai, ovunque si parla della crisi economica in atto. Come Associazione, però, stiamo volendo affrontare tale problematica da una prospettiva diversa, evidenziando quelle che sono le reali e concrete ricadute del fenomeno sul nostro territorio e sulle famiglie brindisine.I dati che abbiamo raccolto nel corso della nostra indagine, per quanto riguarda sia l’aumento dal 2006 al 2012 dei pignoramenti immobiliari, nella misura del 33%, sia le procedure di sfratto per morosità, nella misura del 57,50%, sono veramente allarmanti, in quanto sintomatici di una sofferenza economica e sociale acuta e diffusa sul nostro territorio.

Come Associazione auspichiamo, quindi, che le Istituzioni, a tutti i livelli, locale e nazionale, adottino le più opportune iniziative volte a fronteggiare il preoccupante dilagare di tali fenomeni” afferma l’avv. Emilio Graziuso, componente del Direttivo Nazionale della Confconsumatori.

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14/01/2013 - ASSEGNI DI INVALIDITÀ CIVILE: L'INPS REVOCA LA CIRCOLARE DELLA VERGOGNA

Assegni per l’invalidità civile calcolati senza il reddito del coniuge. “Sia nella liquidazione dell’assegno ordinario mensile di invalidità civile parziale, sia per la pensione di inabilità civile si continuerà a far riferimento al reddito personale dell’invalido”. Arriva oggi la marcia indietro dell’Inps, col ritiro della circolare 149 del 28 dicembre, provvedimento che aveva creato scalpore nei giorni scorsi, perché prevedeva che gli invalidi civili al 100%, per poter ricevere la pensione di invalidità, dovessero fare riferimento non più al reddito personale ma anche a quello del coniuge.

Pertanto, in caso di superamento della soglia di poco più di 16.000 euro di reddito, calcolato però tenendo conto anche del reddito di tutti i familiari conviventi, sarebbe venuto meno il diritto all'assegno di invalidità.
L’Inps ha diramato oggi un provvedimento dove si ritorna al passato e si prevede infatti che “sia nella liquidazione dell’assegno ordinario mensile di invalidità civile parziale, sia per la pensione di inabilità civile si continuerà a far riferimento al reddito personale dell’invalido”.

Qualche volta le proteste, all'unisono, dei sindacati e delle associazioni dei cittadini unite, riescono ad evitare l'adozione di un provvedimento palesemente iniquo.

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12/01/2013 - UNA BUONA NOTIZIA: BARI SCELTA FRA LE 12 CITTÀ IN CUI ARRIVERÀ LA SOCIAL CARD BIS

Ieri è stato firmato il decreto ministeriale dell'Economia che avvia, con un finanziamento di 50 milioni di euro, l'erogazione durante i prossimi 12 mesi, di una prestazione in denaro in favore della famiglie povere delle 12 città italiane più grandi, fra cui Bari. Si tratta di una nuova social card del valore di 231 euro al mese per famiglia e che può arrivare fino a 404 euro al mese.

Le famiglie beneficiarie saranno tutte quelle con un reddito ISEE annuale non superiore a 3.000 euro, con almeno un minore a carico e in condizione di disagio lavorativo. Il bonus finanziato sará di 231 euro mensili per una famiglia di 2 componenti, di euro 281 se vi sono 3 componenti, di euro 331 se 4 componenti ed euro 404 se 5 o piu componenti.

L'assegnazione del bonus sará condizionata alla partecipazione dei beneficiari a percorsi di inclusione sociale, come ad esempio l'assolvimento degli obblighi scolastici per i figli o l'accettazione di offerte formative finalizzate al reinserimento nel mercato del lavoro. Secondo la banca dati ISEE sarebbero potenzialmente 370.000 i cittadini che godrebbero di tale beneficio.

La sperimentazione in sole 12 cittá è finalizzata a capire se, a fronte della dazione di una somma più significativa dei normali bonus, si riesca a superare la condizione di povertà di soggetti nei confronti dei quali, oltre al bonus, anche le amministrazioni comunali avvieranno piani integrati di recupero.

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11/01/2013 - CROWDFUNDING: STRUMENTO MERITORIO MA CI VOGLIONO REGOLE DI TUTELA PER I RISPARMIATORI

Il crowdfunding designa la variegata realtà di siti web che raccolgono soldi sotto forma di donazioni o di investimenti per finanziare il capitale di rischio di piccole/medie iniziative imprenditoriali. Nel mondo il fenomeno ê in crescita enorme (1,5 miliardi di dollari) e uno studio dell'Universitá Cattolica pubblicato ieri, afferma che in Italia esistono 21 piattaforme web con una raccolta pari a 13,3 milioni di euro. In un periodo in cui le banche non stanno erogando credito, questo sistema di finanziamento innovativo sarà vitale per le nostre piccole imprese. Tuttavia esiste un problema serio di tutela dei risparmiatori che decidono di investire e finanziare questi progetti.

Con il decreto crescita di dicembre scorso si è introdotta norma che ha fissato alcuni paletti. Il capitale di rischio potrà essere raccolto solo attraverso portali web gestiti da banche o da nuovi intermediari autorizzati formalmente dalla Consob che ne terrà un elenco/albo pubblico (così i risparmiatori sapranno non solo a chi ma anche attraverso chi, affidano il proprio denaro). Ancora, le diverse offerte sul web dovranno obbligatoriamente rispettare le norme per tututelare gli investitori.

I capitali da raccogliere non potranno superare i 5 milioni, altrimenti scattano tutte le regole per la sollecitazione al risparmio e per i prospetti informativi.La Consob deve emanare entro il 14 febbraio un regolamento attuativo per disciplinare tutte le forme di tutela più idonee onde evitare possibili truffe ai danni dei risparmiatori ed ha annunciato ieri di voler avviare una consultazione per raccogliere pareri dalle parti sociali e dagli intermediari finanziari.

Confconsumatori proporrà che il soggetto intermediario finanziario, che esegue la raccolta, si faccia garante, almeno per il primo anno di vita dell'investimento, della restituzione del capitale delle somme versate dai risparmiatori laddove il soggetto finanziato commetta reati societari e patrimoniali (ovviamente la garanzia non deve operare certo nel caso in cui l'iniziativa imprenditoriale vada economicamente male, perché questo è un rischio che deve assumersi l'investitore).

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