Negli ultimi anni i criminali informatici hanno perfezionato tecniche per svuotare conti online e carte di credito, puntando su inganni psicologici più che su falle tecniche. Conoscere come agiscono, quali segnali osservare e cosa fare subito, fa la differenza.
Come avvengono (in pratica): -Phishing (email) / Smishing (SMS) / Vishing (telefonate): messaggi che imitano banca/corriere/ente pubblico e spingono a cliccare link o condividere codici OTP. -SIM swap: la tua SIM viene duplicata; i truffatori ricevono OTP e notifiche bancarie. -App/portali falsi e assistenza “remota”: finti operatori inducono a installare software di controllo o a inserire credenziali su siti clone. -Social engineering: urgenza, paura o premi fittizi per indurti ad agire senza riflettere. –
Segnali d’allarme da non ignorare: -Richieste di codici OTP, password o dati della carta. -Link abbreviati o domini strani (“sicurezza-banca-123[...]”). -Tono d’urgenza (“conto bloccato, agisci entro 20 minuti”). -Invito a installare app per “aiuto” o a condividere lo schermo. -Modifiche IBAN/beneficiario ricevute via email o chat senza verifica.
Come prevenirle (checklist veloce): -Attiva 2FA sull’home banking e approva le operazioni solo dall’app ufficiale. -Usa password uniche e robuste con un password manager; non riutilizzarle. -Imposta limiti operativi e alert via SMS/app per bonifici e pagamenti. -Aggiorna regolarmente smartphone e app; scarica solo dagli store ufficiali. -Proteggi la SIM (PIN attivo; attenzione a richieste di sostituzione). -Verifica sempre IBAN e identità del destinatario su canali diversi da email/chat.
Cosa fare subito se sei vittima (prime ore, perché poi è tardi): -Blocca carta/conto e disconnetti i dispositivi sospetti. -Contatta la banca usando i numeri ufficiali (non quelli nel messaggio ricevuto). -Cambia password e revoca l’accesso a eventuali app collegate. -Raccogli le prove: email/SMS, numeri chiamanti, screenshot, movimenti. -Invia un reclamo scritto alla banca e sporgi denuncia alle autorità competenti. -Richiedi il blocco/sostituzione SIM se sospetti SIM swap.
Norme e orientamenti giurisprudenziali italiani sulla responsabilità della banca in caso di frodi online su conto e carte.
Quadro normativo è contenuto nel D.lgs. 11/2010 che prevede il rimborso “immediato”. Se il cliente nega l’operazione, il prestatore di servizi di pagamento (PSP/banca) deve rimborsare entro la fine della giornata operativa successiva salvo motivato sospetto di frode del cliente. È la regola cardine per le operazioni non autorizzate.
Per negare il rimborso, la banca deve dimostrare che l’operazione è stata autenticata (SCA), correttamente registrata e non dovuta a malfunzionamenti, nonché la frode/dolo o colpa grave dell’utente. La semplice presenza di OTP non basta di per sé a provare l’autorizzazione.
SCA e rimborsi: se l’operazione è avvenuta senza Strong Customer Authentication o la banca non prova che vi sia stata SCA, il diritto al rimborso del cliente va garantito (in assenza di condotte fraudolente dell’utente).
La Cassazione Civile richiama l’obbligo dell’operatore professionale di adottare misure di sicurezza rigorose; può escludersi la responsabilità della banca se il danno deriva da phishing con condotta gravemente colposa del cliente (es. collaborazione attiva nel fornire codici). Per la responsabilità contrattuale della banca il parametro è quello dell’“accorto banchiere” e diligenza tecnica elevata. Il cliente va rimborsato salvo prova della banca di adeguate misure e dell’assenza di propria responsabilità/colpa grave dell’utente.
Anche secondo l’ABF nei casi di frodi digitali, il diritto al rimborso dipende da prove su SCA/procedure e sulla collaborazione colposa del cliente; quando la banca non dimostra compiutamente SCA o gestioni corrette del disconoscimento, è tenuta al rimborso. In coerenza con quanto affermato da Banca d’Italia, ossia che in assenza di SCA o di prova della sua corretta applicazione, il cliente ha diritto al rimborso; chieste procedure interne corrette nella gestione dei disconoscimenti.
Se hai dubbi su messaggi o movimenti, non agire d’impulso: verifica con la tua banca e chiedi supporto agli sportelli Confconsumatori Puglia. Meglio un controllo in più che un click di troppo.
Questo articolo, a cura di Confconsumatori Puglia, fa parte di una campagna di informazione realizzata nell’ambito iniziativa Competenze digitali – Regione Puglia – finanziata dal Fondo MIMIT per i consumatori - anno 2024.