Per i parenti, figli e nipoti, di persone affette da Alzheimer, vi è la possibilità di chiedere il rimborso delle rette o di annullare l’obbligo dei parenti al pagamento. Sulla questione si è pronunciata la Corte di Cassazione, con sentenza n. 4558 del 22 marzo 2012, statuendo che la retta deve essere a carico del Servizio Sanitario Nazionale, oggi Regionale. Con l’effetto che il Comune o la Casa di Cura convenzionata non può rifarsi sul malato o, se questi è nel frattempo deceduto, sui suoi parenti.
In altre parole, per la S.C. nessuna rivalsa può essere posta in essere nei confronti di pazienti, o loro parenti, dal momento che nella patologia del morbo di Alzheimer non sono scindibili le attività socio assistenziali da quelle sanitarie. La cura dei pazienti, deve essere considerata di rilievo totalmente sanitario e, quindi totalmente a carico del Servizio Sanitario Regionale. Non possono distinguersi, come fanno RSA e Case di Cura convenzionate, spese mediche e quella di degenza, che a loro dire il paziente è tenuto a corrispondere.
Importantissima anche la decisione della S.C. relativamente alla “promessa di pagamento” sottoscritta dai parenti dell'assistito al momento del ricovero, ritenuta nulla perché contraria alla legge.
Se, come detto, nulla può essere richiesto al malato o ai suoi figli, lui o gli eredi possono chiedere la restituzione di quanto corrisposto negli ultimi dieci anni. Lo stesso dicasi anche per il caso in cui ai figli sia stato fatto sottoscrivere un impegno in proprio, impegno da ritenersi nullo.
E chi è il debitore? A chi, in altri termini, può essere chiesta la rifusione? Il Comune se il ricovero è o era presso una RSA comunale; la Casa di cura convenzionata, se la persona affetta da Alzheimer si trova o trovava in una di queste strutture Mai, comunque, il Servizio Sanitario Regionale, che è solo il soggetto tenuto al pagamento del ricovero e nei confronti del quale devono rivalersi il Comune o la casa di cura.
Venendo al da farsi. Si potrebbe soltanto smettere di pagare, se il paziente è ancora vivo. Meglio peraltro inviare una lettera alla RSA o alla Casa di cura, dicendo che nulla più verrà pagato e chiedendo la restituzione delle somme corrisposte negli ultimi dieci anni. Se il malato è deceduto va allora inviata una missiva alla RSA, al Comune o alla Casa di Cura con la richiesta di restituzione di quanto fino ad oggi versato.
Da segnalare, infine, che quando le RSA ricevono la lettera con la quale si comunica la sospensione dei pagamenti, minacciano le dimissioni del malato. Ciò non è consentito, anzi è vietato dalla legge perché verrebbe commesso il delitto di abbandono di persone minori o incapaci. Tant’è che vi ha provato una RSA di Monza e il suo amministratore è stato denunciato dai legali Confconsumatori e pende oggi il giudizio penale. Il malato, per contro, è ancora ricoverata e nessuno potrà cacciarla via.
Gli Sportelli di Confconsumatori sono a disposizione per questa battaglia di civiltà. Per maggiori informazioni scrivere a
confconsumatoripuglia@yahoo.it
La Legge n. 244/2007 (art. 2 comma 461) impone agli enti pubblici locali l’obbligo di dotarsi di un sistema di monitoraggio, di controllo permanente, del rispetto degli standard di qualità e di economicità relativi ai servizi pubblici erogati (ad es. raccolta rifiuti, trasporto mezzi pubblici). Il tema diventa ancora più importante alla luce delle nuove tasse, che gravano e graveranno (Tares, Service tax ecc.) sui cittadini, finalizzate proprio a coprire i costi di questi importanti servizi pubblici.
La stragrande maggioranza dei Comuni in Puglia non si è mai adeguata a questa normativa democratica che tutela i cittadini utenti.
Pertanto, siccome siamo stanchi di elemosinare ai Comuni la loro collaborazione, che evidentemente non hanno interesse a fornire, la Confconsumatori lancia una campagna rivolta a tutti i cittadini pugliesi, chiedendo la Vostra partecipazione attiva sia nella compilazione di un questionario che sinteticamente fotografi lo stato attuale di due importanti servizi pubblici locali (rifiuti e trasporti) e sia nella descrizione dei disservizi esistenti.
L’Associazione presenterà ai Comuni interessati ed ai mass-media i risultati del controllo esercitato direttamente dai cittadini e, a seconda della gravità dell’inadempimento riscontrato, presenterà direttamente denunce, oppure reclami, per chiedere il ripristino di una corretta erogazione del servizio pubblico.
A tal fine abbiamo predisposto due moduli (uno inerente la raccolta rifiuti ed un altro il servizio dei trasporti pubblici) che vi chiediamo cortesemente di compilare online.
Per ringraziarvi del tempo dedicato a questa forma di partecipazione civica, Confconsumatori offre l’iscrizione gratuita all’Associazione.
Clicca sul nome del questionario e compila in pochi minuti il form:
Confconsumatori attiva la tutela dei piccoli risparmiatori coinvolti nella perdita di valore delle azioni MPS: ecco le istruzioni degli esperti
Ecco tutte le istruzioni per i piccoli risparmiatori dagli esperti di Confconsumatori.
COSA PUOI FARE:
Se sei un azionista di titoli Monte dei Paschi, per ottenere il rimborso e/o il risarcimento dei danni ci sono tre strade percorribili, rivolgendosi al Giudice penale o civile:
A) Occorre provare che la perdita del valore delle azioni dal momento dell’acquisto sino ad oggi è dovuta alle condotte illegittime ed alle negligenze di una serie di soggetti che hanno commesso i fatti o che non hanno impedito che questi accadessero, omettendo i controlli previsti dalla legge. In questo modo sarà possibile chiedere il risarcimento del danno subito (ossia la perdita del valore delle azioni).
B) Provando che hai comprato i titoli dopo l’acquisizione di Banca Antonveneta e sulla base di informazioni errate date al mercato (ad es. bilanci falsi e false comunicazioni sociali); sarà possibile chiedere l’invalidità dei contratti di acquisto ed ottenere così il valore pari alla sorte capitale investita.
C) In ogni caso, poi, se la Tua Banca non ti ha fatto firmare il contratto quadro o ci sono altri vizi formali nel tuo acquisto dei titoli, potrai chiedere la nullità dei contratti e la restituzione delle somme investite.
Se sei un obbligazionista di titoli Monte dei Paschi, nessun danno è subito ad oggi, perché comunque la Banca è in grado di pagare regolarmente i suoi creditori. In conseguenza non si sono verificati (e non sono ad oggi previsti) problemi sui rimborsi sia delle cedole, sia dei titoli.
COSA PUO’ FARE L’ASSOCIAZIONE PER TE:
Confconsumatori ti aiuta a rivolgerti al Giudice penale facendo valere le tue ragioni, presentando un esposto penale/querela che riguardi il tuo caso specifico con cui chiedere il risarcimento dei danni, previa verifica di reati eventualmente commessi dalla Banca o da altri soggetti. Questo servirà a due cose:
- in via generale, a supportare e confermare l’azione dei Pubblici Ministeri;
- in via personale a richiedere il risarcimento dei danni da te subiti in qualità di parte civile, con apposito atto che potremo depositare solo se e dopo che i Pubblici Ministeri avranno formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio degli imputati.
In alcune ipotesi, sarà anche possibile instaurare un giudizio civile contro la Banca che ti ha venduto i titoli MPS e anche in questo caso Confconsumatori ti aiuta a rivolgerti al Giudice civile.
Confconsumatori è in grado sia di darti un consiglio riguardo la tua posizione specifica, sia di assisterti, perché i suoi legali sono ormai divenuti esperti degli specifici temi giuridici legati ai prodotti finanziari.
QUANTO TI COSTA
Come primo passo Confconsumatori chiede esclusivamente la quota di iscrizione di 40 euro da versare all’Iban IT66T0623012700000080583841 oppure sul conto corrente postale c/c 14680433 indicando nella causale “quota associativa – azionista MPS”.
Dovrai compilare e inviare il modulo informativo relativo all’acquisto di azioni MPS, con una fotocopia dei documenti ivi richiesti, e il modulo d’iscrizione alla Confconsumatori. Questo consentirà ai legali di verificare cosa si può fare per la tua situazione specifica, dopodiché sarai contattato per ricevere tutte le indicazioni che riguardano la tua posizione.
Dovrai inviare il tutto presso la sede nazionale di Confconsumatori, a Parma, via e-mail segreteria@confconsumatori.it o tramite posta tradizionale alla sede nazionale di Confconsumatori, in via Mazzini 43, 43121 Parma.
In alternativa puoi rivolgerti, sia per l’iscrizione che per la consegna dei documenti, alla sede a Te più vicina che provvederà a comunicare tutto alla sede nazionale. Contatta la sede a te più vicina nella sezione "Dove siamo" in: www.confconsumatori.com/dovesiamo.asp
A questo punto se vorrai, liberamente e senza ovviamente nessun tipo di impegno, valutare se ti è utile affidarti ai legali dell’Associazione per agire in via giudiziale contro i responsabili, ti sarà inviata una proposta di convenzione scritta dove, in maniera chiara e trasparente, ti sarà proposto il costo onnicomprensivo collegato all’eventuale assistenza giudiziale (che varierà in funzione dell’importo oggetto della domanda e dell’esito finale). A questo punto, potrai scegliere se avvalerti dei legali convenzionati e, in questo caso, dovrai firmare il mandato di incarico professionale.
Scarica dal sito www.confconsumatori.it i due moduli da compilare e inviare alla sede nazionale di Confconsumatori in via Mazzini 43 - 43121 PARMA o via e-mail a segreteria@confconsumatori.it
- modulo informativo relativo all’acquisto di azioni MPS (con allegati);
- modulo d’iscrizione alla Confconsumatori.
Al fine di intervenire e costituirsi parte offesa nel procedimento penale dinanzi al Tribunale di Trani per la vicenda Euribor, occorre seguire le seguenti istruzioni:
Segue la documentazione innanzi richiamata:
Il conto corrente su cui effettuare il bonifico in favore della Confconsumatori Puglia è il seguente:
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Si indicano le sedi della Confconsumatori Puglia, con l'indicazione degli orari di apertura al pubblico degli sportelli, al seguente LINK.
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