19/02/2016 CONFCONSUMATORI E LA TUTELA DEGLI AZIONISTI DELLA BANCA POPOLARE DI VICENZA

117.000 azionisti di Banca Popolare di Vicenza stanno assistendo impotenti al “massacro” dei loro risparmi. La Banca ha infatti fissato il prezzo di recesso per gli azionisti in 6,30 euro, a fronte dei 62,50 del 2014 e dei 48 euro fissati solo lo scorso aprile! Confconsumatori rileva che i dati comunicati dal nuovo management della Banca dicono che la raccolta del 2015 è di 21,9 miliardi (ossia in un anno la raccolta segna meno 8,43, pari a – 27,8%). Purtroppo la perdita viene comunicata in una somma pari a circa 1,4 miliardi di euro. Il patrimonio netto consolidato è pari ad euro 2,5 miliardi.
Secondo Mara Colla, Presidente di Confconsumatori: “In attesa dell’indispensabile aumento di capitale, resta la rabbia e la perdita patrimoniale enorme degli azionisti della Banca. Servono interventi seri sul piano normativo che tutelino davvero i piccoli risparmiatori”. 
Le nostre iniziative - Confconsumatori, in base all’esperienza maturata in anni di tutela dei “risparmiatori traditi”, intende proporre una causa contro la Banca che ha venduto le azioni. Secondo l’avv. Antonio Pinto: “Si domanderà l’invalidità ed inefficacia dei contratti stipulati, per una serie di violazioni del Testo Unico Bancario e del Testo Unico dell’Intermediazione Finanziaria. Inoltre si chiederà la nullità del contratto di acquisto delle azioni per violazione di norme imperative (ad es. violazione dell’art. 2621 cod. civ., per false comunicazioni sociali), nonché l’annullabilità del contratto per errore sull’oggetto e sulle qualità essenziali del bene”. Tanto al fine di ottenere la restituzione delle somme versate per l’acquisto. In particolare, come noto, il prezzo dell’azione lo fissava l’Assemblea sulla base di una proposta del CDA (che era quella che contava per davvero) e si fondava su dati NON controllabili e verificabili dal singolo risparmiatore, neppure usando la migliore diligenza. Il risparmiatore quindi ha fatto affidamento sui dati di bilancio che venivano pubblicizzati che, in realtà, non erano veritieri, come i numeri che la Banca sta comunicando per l’assemblea del 5 marzo stanno indirettamente comprovando.
Infine, nei vari casi segnalati a Confconsumatori, in cui le azioni sono state vendute unitamente all’erogazione di un mutuo o di un fido ecc., si chiederà di applicare la norma che considera nulli i contratti di vendita, perché in violazione del divieto di finanziare l’acquisto delle proprie azioni. 
Per aderire - Su una vicenda complessa come questa, è indispensabile esaminare ogni caso singolarmente, perché possono esserci differenze importanti (si pensi ad es. a chi ha sottoscritto tutti i documenti e chi no, chi ha comprato in concomitanza di un prestito erogato dalla banca, chi compra abitualmente titoli a rischio e chi no, ecc.). 
confconsumatoripuglia@yahoo.it

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