Il comitato tecnico regionale della Via (Valutazione impatto ambientale) ha espresso il suo parere negativo. Tra le motivazioni che i tecnici hanno espresso, il pregio dell'area individuata come punto di approdo dell'opera, il litorale di San Foca nella marina di Melendugno nel Salento, il fatto che non è chiaro come il gasdotto, una volta arrivato nel Salento dal Mar Adriatico, si connetterà alla rete nazionale, e la mancanza di siti alternativi a San Foca. Meglio: i siti sono stati individuati, quattro in tutto compreso la marina di Melendugno, ma gli altri tre sono stati presentati in modo tale dalla Tap da escluderli sul piano della fattibilità.
In tutti questi mesi il progetto della Tap - 40 miliardi di euro, 8 miliardi di metri cubi di gas annui trasportati dall'Azerbajian in Italia via Albania e Grecia - è stato duramente contestato nel Salento. In campo sono scesi diversi sindaci della zona e si è costituito anche un comitato No Tap.
Il no espresso dalla Regione Puglia è solo consultivo ma è tuttavia difficile pensare che questo verdetto arrivato da Bari non abbia peso e influenza sul procedimento di Via nazionale. Nella stessa area della Puglia, a Otranto, è anche previsto l'approdo di un altro gasdotto che fa capo al progetto Igi Poseidon. Quest'ultimo ha già tutte le autorizzazioni, al contrario di Tap, ma non ancora la disponibilità del gas, tant'è che nei giorni scorsi da più parti si è prefigurata la possibilità di una fusione tra le due iniziative.
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