Se giovedì 14 marzo, dopo l'incontro previsto a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo economico, l'azienda giapponese confermerà di chiudere lo stabilimento, chiederemo con tutti i mezzi possibili a nostra disposizione, unendo tutte le associazioni di consumatori della Puglia, di iniziare uno sciopero dell'acquisto di qualsiasi prodotto Bridgestone. Bisogna rendere antieconomica la decisione. I cittadini pugliesi dimostreranno di avere molto chiaro che l'atto di acquisto può assomigliare un po' al gesto del voto, se lo si compie con consapevolezza dei risvolti sociali che può avere in alcuni casi, proprio come questo. Porteremo in piazza e sui mezzi di comunicazione le ragioni del perchè la scelta di acquisto dei cittadini pugliesi si rivolga serenamente alle tantissime altre marche esistenti, con l'obiettivo di non fare fatturare più neppure un euro in Puglia alla Bridgestone. L'azienda deve avere chiaro che ci sarà una campagna di comunicazione dove salderemo i volti e le storie dei dipendenti pugliesi licenziati, con la richiesta ai cittadini di non comprare mai più Bridgestone.
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